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BLOGGER

Blog e Personal Brand

L'apprendimento è  l'eterno processo di tenere il passo con il cambiamento. E il compito più urgente è quello di insegnare alla gente come imparare. _Peter Drucher

Oggi affermarsi come personal brand, dal punto di vista comunicativo, apre la porta a nuove opportunità. La parola d'ordine, ora più che mai, è "cambiamento"; sì perchè è necessario adattarsi alle nuove esigenze del lavoro e della società. Il web è stato creato per dare alle persone la possibilità di collaborare. In questi giorni sto leggendo tante delle vostre storie, alcune belle, altre difficili, ma tutte hanno una cosa in comune: il desiderio di andare oltre, di affermarsi professionalmente, di cambiare lavoro, di riniziare quasi una vita nuova.

Per vincere oggi dobbiamo "spingere" e la vera arma che abbiamo a disposizione sono le IDEE. Dobbiamo creare il nostro personal brand, anche se siamo un'azienda, e farlo in modo che abbia un odore, un sapore, dei sentimenti veri. Bisogna ispirare le persone.

Molti mi dicono che vorrebbero aprire un blog, ma non hanno tempo, creatività oppure semplicemente hanno paura di esporsi. Ma un blog è un'estensione di noi stessi e il suo fine ultimo, è quello di crearci una reputazione on line per facilitare i contatti, creare occasioni di lavoro, far vedere chi siamo e quali sono le nostre idee.

Ti elencherò qui solo alcune delle ragioni per cui è necessario avere un blog:

  • Preservare il posto di lavoro

oggi non esiste più la certezza del posto fisso o un lavoro che duri per sempre. Essere riconosciuto come esperto nel tuo settore, qualsiasi esso sia, ti aiuterà a trovare lavoro, quando ne avrai la necessità

  • Portare valore alla propria attività o all'azienda per cui si lavora

Oggi le aziende sanno quanto sia importante che la loro comunicazione passi anche attraverso quello che dicono i dipendenti on line. Ci sono professioni che, a parità di competenze, favoriscono profili con un largo seguito sui social media e avere un blog aiuta tantissimo.

  • Imparare a comunicare

Creare contenuti e una propria immagine, alimentare relazioni, significa acquisire ogni giorno nuove abilità comunicative, che possono essere utilizzate in tutti gli ambiti della nostra vita professionale.

In un mercato ormai sovraffollato, devi mostrare cosa ti differenzia e la capacità di comunicare in modo personalizzato e creativo, attraverso le tue passioni, la scrittura e la tua personalità è uno dei modi più efficaci per farlo. Se comunichi solo attraverso i social, sarai sempre in balia di algoritmi e regole di visibilità. Da un momento all'altro, possono decidere di chiudere o perdere di efficacia e anni di lavoro svaniscono nel nulla. Un blog è casa tua, puoi arredarla con il tuo stile, darle i contenuti che più ti appassionano, ospitare chi vuoi, creare una tua community che nessuno potrà portarti via. I social devono essere lo strumento attraverso il quale pubblicizzarlo, ma non la tua casa in affitto.

Non so quanto tempo dedico ogni giorno alla cura stilistica e grafica del mio blog, ai contenuti, all'indicizzazione e alla formazione tecnica. Ma io ne sento davvero il profumo di casa, mi piace accogliervi e offrirvi un buon thè o una fetta di torta, parlarvi dei miei capelli, dei prodotti che più amo, del mio amore per la tecnologia, il marketing, la crescita personale, la fotografia.  Mi piace inserire in questo luogo fantastico tutto ciò che ho imparato negli anni, le mie esperienze lavorative e personali, per cercare di guidarvi in modo organizzato e lineare verso la strada che preferite, allontanandovi dal rumore caotico e devastante di tutte le nozioni che esistono nel web. E' vero, c'è tanta roba su tutti i temi possibili e immaginabili, la maggior parte gratuita, ma senza attenzione, nè personalizzazione, senza un interesse sincero alle tue esigenze. Troppa informazione, nessuna informazione. Io ho sempre acquistato tantissimi corsi on line, anche molto molto cari, pur di lasciarmi guidare da persone che ritenevo vicine ai miei valori. L'empatia  e l'istinto sono la bussola che ci guida nella scelta di ciò che è giusto per noi in un determinato momento.

Ogni contenuto di questo blog è pensato per offrire un valore personalizzato e unico a chi mi ha concesso la sua fiducia. Per questo vi dico solo: GRAZIE!

DONNA LEADER

Se vuoi cambiare la tua vita, INIZIA DA QUI!

Troverai due percorsi:

  • DONNA LEADER
  • PROFESSIONE BLOGGER

"Non aspettare, non sarà mai il momento giusto. Inizia ora, i mezzi migliori li troverai lungo il cammino"

CARMEN LA TORRE

In un film che guardavo ieri sera hanno detto una frase che mi  è rimasta in mente "Dovremmo avere tutti qualcuno che ci consiglia, perchè siamo più bravi con la vita degli altri". Se hai bisogno di confrontarti, scrivimi qui  🙂

carmen@unabustinadite.it

capelli mossi

Capelli mossi: i miei trucchi per renderli “fluffosi”

I miei capelli dividono la mia vita in due parti. Quella liscia: che va da 4 a 12 anni

Quella riccia: che va da 12 in poi

Quando ero piccola portavo capelli lunghissimi, fin sotto il sedere che mia mamma mi pettinava sempre e sempre e sempre. Ovviamente non era il classico capello liscio, disciplinato, perchè i miei capelli erano mossi, ma per sembrare in ordine e non far fare i nodi mia madre me li pettinava sempre. Ho sempre avuto tantissimi capelli e anche abbastanza ciccioni e quando ho deciso di tagliare la chioma di Rapunzel li ho scalati e da li è venuta fuori la loro vera natura: mossi, ma non ricci, la classica terribile via di mezzo. Diciamo che con il tempo ho imparato a convivere con quella chioma invadente e selvaggia, fino a quando non ho capito che proprio lei era  uno dei miei tratti distintivi e così è iniziata la nostra infinita storia d'amore.

Vi sembrerà strano, ma oggi adoro i miei capelli mossi. Il merito ovviamente non è solo mio, la parte fondamentale la fa il parrucchiere, perchè il taglio deve essere adatto al vostro tipo di capello. I miei sono leggermente più lunghi avanti e sono scalati, non sfilati e svuotati altrimenti il riccio perde consistenza e non riesce a formarsi.  La mia routine, quando lavo i capelli è velocissima, ma richiede prodotti e accorgimenti precisi. Innanzitutto, sono fondamentali i prodotti che utilizzo, sia per lo shampoo che per la definizione. Vi assicuro che ho speso tantissimi soldi prima di trovare i prodotti giusti, dai più professionali e costosi dei parrucchieri ad altri più commerciali, fino a quando non ho trovato quelli perfetti per me, che vanno utilizzati tutti, uno in ogni fase. E' un investimento da fare all'inizio perchè poi se ne utilizza poco di ognuno e durano un sacco di tempo.  Vi descrivo le fasi passo passo:

  1. lavaggio: io li lavo ogni 2 o 3 giorni e faccio solo uno shampoo. Uso quello per capelli ricci della Biopoint che vi ho linkato sotto (su amazon costano meno di acqua e sapone che è l'unico dove li trovo). In alternativa uso semplicemente Shampoo Pantene Ricci Perfetti (occhio a non prendere 3 in 1). Una volta ogni due settimane faccio la maschera per capelli ricci che vi ho sempre linkato sotto)
  2. Tampono i capelli con asciugamano senza strofinare. Tolgo solo l'eccesso di acqua. Questa è la fase fondamentale. Li pettino con il pettine a punte larghe solo un attimo. Metto una noce abbondante di fluido ravvivaricci (link sotto. questo prodotto è FONDAMENTALE) nel palmo della mano. A testa in giù inizio a distribuire il prodotto su tutti i capelli aprendo e stringendo le mani con i capelli dentro. Lo faccio dalle punte fino alle radici. Chiudo i capelli tra le mani mentre distribuisco tutto il prodotto. Non far passare troppo tempo prima di asciugare altrimenti il prodotto si asciuga e l'effetto saranno capelli secchi.
  3. Inizio ad asciugare con il diffusore (non quello universale in silicone che li elettrizza e li fa più crespi) a testa in giù. Ovviamente non sta a me dirvi che anche il phone è più che fondamentale per non elettrizzare i capelli. Io uso il Parlux 2800, per me un brand impareggiabile!
  4. A metà asciugatura inizio a mettere i beccucci alla radice dei capelli prendendo piccole ciocche e tirandone su la radice. Riempio di beccucci la parte superiore della testa e finisco di asciugare sempre con il diffusore.
  5. Il segreto sta nel lavare i capelli la sera, prima di andare a dormire, perchè il giorno dopo sono molto più belli. Io dormo sempre con i beccucci in testa, non tantissimi, anche solo due per ogni lato che mi servono a dare volume ai capelli.
  6. Il giorno dopo, oppure dopo un pò di riposo se li lavate in giornata, tolgo i beccucci, dò giusto due colpi con il pettine largo per smuoverli e applico una piccolissima noce di cera ad acqua (ALTRO PRODOTTO FONDAMENTALE). Per applicare la cera dovete prima spalmarvela bene sulla mani (pochissimaaaaa), sfregandole tra di loro per riscaldarla e applicarla solo sfiorando i capelli con i palmi delle mani. Attenzione non va messa tipo gel, ma bisogna solo sfiorare tutte le punte dei capelli, stando a testa in giù.
  7. Il gioco è fatto!!!!!
scopri i tuoi talenti

Sei più di quel che pensi

Cos’è l’eccellenza, un traguardo o un percorso?

Esiste un’eccellenza che va oltre il traguardo, che abbiamo tutti, dentro di noi.

Ma cos’è quest’eccellenza? È la capacità di metterci in contatto con noi stessi e di riconoscere tutto ciò che c'è di positivo dentro di noi. Le nostre qualità, la capacità d’azione, le nostre potenzialità. E più abbracciamo quest’eccellenza più liberiamo la nostra capacità di esistere.

Ci sono state volte in cui mi sono stupita delle incredibili soluzioni che il mio corpo e la mia mente hanno trovato per aiutare me e gli altri. In quei momenti ho capito che noi siamo più di quello che crediamo.

Quando ti accade qualcosa di devastante, la perdita del lavoro, di una persona cara, una fase di depressione, cerchi ogni giorno una maledetta ragione per andare avanti, ma spesso ci sono solo silenzi. Ma, al contrario, quante volte nell’arco di una giornata facciamo cose straordinarie e neanche ce ne accorgiamo? Quante volte riconosciamo una sensazione positiva? Dobbiamo imparare a stare in ascolto, perché più diventiamo consapevoli delle nostre risorse e più queste si rafforzano dentro di noi, più ne scopriamo di nuove e più possiamo usarle al momento opportuno.

Dopo l'ascolto, c'è la fiducia. Oggi avere fiducia è una cosa difficile. Non ci fidiamo neppure di noi stessi, ma la fiducia deve essere, prima di tutto, quella nelle nostre risorse. Non importa quanto tempo ci vorrà, ma alla fine si trova sempre il modo per andare avanti. Se senti una sensazione positiva, fermati, stai con lei, riconoscila. Ogni momento è un momento chiave per stare in ascolto, perché proprio in quel momento scopri cose nuove di te.

Costruisci tu, la consapevolezza delle tue risorse. Come fai a scalare una montagna se non sai quali attrezzi hai a disposizione? Quando senti una sensazione che non conosci, prova a capire da quale parte del corpo proviene. Dalla pancia, dallo stomaco, dal cuore, dalla testa. Cosa sai di te e del tuo corpo quando sei felice?

Vi svelo un piccolo, banalissimo segreto:

“NOI SIAMO CIO’ CHE FACCIAMO RIPETUTAMENTE”.

L’eccellenza non è un’arte, ma è un’abitudine.

 

donne leader

Come essere felici ogni giorno

Questa è una storia tratta da un Tedx di Gianluca Gotto. Mi è piaciuta moltissimo la sua visione di come imparare ad essere felice ogni giorno. Sono concetti semplici, essenziali, ma fortemente concreti e motivanti.

Gianluca è un ragazzo che ha sempre avuto il terrore di volare, ma viaggiare è il sogno della sua vita, sin da bambino. Scoprire nuove culture, esplorare nuovi orizzonti, conoscere persone diverse. La storia che racconta risale ad alcuni anni fa. Si trova su un aereo che lo porta da Hong Kong a Bali, quella che lui considera la sua casa. Durante il volo, all’improvviso, si avverte una turbolenza, l’aereo trema tantissimo e lui è terrorizzato. In quel momento è in piedi e, mentre torna al suo posto, è distratto dalla vista di un’hostess che sta sistemando le bevande nel carrello, non curante della situazione di pericolo. Si avvicina a lei d’impulso e le chiede qual è il segreto per restare così tranquilla in una situazione di panico.

La sua risposta, semplice e quasi banale, lo sconvolge al punto tale da costringerlo a rivedere tutta la sua vita. Lei si gira, lo guarda e incredula per quella strana domanda, gli risponde “gli aeroplani sono fatti per volare. Ci sono molte più possibilità che abbiano incidenti in terra che non in cielo. Qui siamo al sicuro”. Lui torna al suo posto, con una consapevolezza che non aveva mai avuto prima. Si siede e per la prima volta guarda fuori dal finestrino. È notte fonda, si vede solo l’ala dell’aereo e lui non ha più paura.

Nella sua testa si scatena una sorta di effetto domino. “Se gli aerei sono fatti per volare, noi esseri umani, per cosa siamo fatti?”. Cerca le risposte ovunque, nei libri che legge, nel mondo esterno, nel comportamento delle persone, fino a comprendere che la risposta è già dentro di lui. Basta rivivere tutti gli stati d’animo che ha avuto nel tempo. Così pensa alle credenze che gli hanno inculcato i genitori  "andrai all’università, avrai un bellissimo lavoro che ti consentirà di guadagnare tanto, comprerai una casa, ecc." Ma, una volta all’università, capisce che il suo concetto di felicità non è quello. Così compra un biglietto aereo di solo andata per l’Australia e inizia il suo sogno di girare il mondo che, ormai, dura da 8 anni.

In Australia conosce un ragazzo italiano che fa l’istruttore di surf. Lui tutte le mattina all’alba va in spiaggia con la sua tavola e si butta in mare con una passione e una gioia mai viste prima. Ecco, per lui la felicità è fare surf tutte le mattine ed è felice, a prescindere da quello che fa il resto della giornata. Andando avanti nei ricordi comprende che ognuno di noi ha una propria visione della felicità. Non c’è una risposta unica, ma c’è un comun denominatore nel concetto di felicità di tutte le persone che incontra nei suoi viaggi; quello di essere riusciti a DARE UN VALORE AL LORO TEMPO.

Nessuna delle persone incontrate si chiedeva cosa li rendesse felici, lo erano e basta perché facevano quello che amavano fare.

Allora, alla domanda cosa posso fare ogni giorno per valorizzare il mio tempo, rispondo che ci sono 3 cose da fare:

  1. Trovare il tuo Ikigai, ossia il senso della tua vita, quello che ami fare e che ti fa sentire vivo. Ciò che sai fare, ciò che vuoi condividere con gli altri e ciò che ti fa pagare le bollette. Se quello che ti rende felice ogni giorno, ti permette anche guadagnare, vuol dire che sei riuscito a fare della tua passione il tuo lavoro.

Ti consolerà sapere che l’Ikigai è qualcosa che abbiamo tutti. È come un tesoro prezioso nascosto nelle profondità di ciascuno di noi, anche se alcuni non l’hanno ancora trovato. A volte cercarlo è un’impresa faticosa, ma una volta scoperto, è come una bussola che ci indirizza verso le cose per le quali proviamo un entusiasmo sincero.

  1. Essere viaggiatori. Il contrario di viaggiare è stare fermi, non solo fisicamente ma anche nelle proprie idee e nelle proprie posizioni; non rischiare mai, non uscire mai dalla zona di comfort. È una questione di approccio alla vita. Se ti piace una ragazza buttati, hai un brutto rapporto con tuo padre, iniziate un viaggio insieme, fate quella conversazione che rimandate da troppi anni. Non subire la vita, non essere passeggero, ma viaggiatore attivo. Prendi il controllo del tuo viaggio.
  2. Essere artigiani del proprio tempo. Io, come Gianluca, ho svolto tantissimi lavori, tra cui la pasticcera. È un lavoro faticoso, ma dà tantissime soddisfazioni e, mentre aspetti che i dolci lievitano, hai la possibilità di pensare a tante cose e fai scoperte che ti cambiano la vita. Io, come lui, ho scoperto che le mie torte erano le più buone del mondo e non perché io fossi la più brava di tutti, ma solo perché erano fatte da me, con le materie prime che io stessa selezionavo, cotte come piacevano a me, con le spezie più ricercate, le farine alternative e decorate nel modo per me più creativo e affascinante. Erano fatte esattamente in base al mio gusto.

Allo stesso modo, devi essere artigiano del tuo tempo, dargli esattamente la forma che piace a te, quella che ti rende felice, perché se piace a te, vedrai che poi piacerà anche a chi ti sta intorno.

Per farlo c’è un solo modo. La felicità è imparare a vivere il presente. Siamo abituati ad essere ossessionati dal passato, ma il passato non torna e non può avere più nessun effetto nella nostra vita. Il futuro è solo un’ipotesi e non ha senso farci affidamento. Bisogna vivere il presente, come se ogni giorno iniziassimo una vita nuova.

Amiche mie, trovate il vostro Ikigai, siate viaggiatrici della vita, artigiane del vostro tempo e riuscirete ad ottenere una vita bellissima!

 

 

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